Da vedere a Monopoli



Castello di Carlo V



Nasce come castello Normanno-Svevo distrutto da una sommossa popolare nel 1414, dopo l’assedio spagnolo del 1529 per volontà del Re di Spagna Carlo V il castello insieme alle mura di cinta vengono ricostruite nel 1552, il castello sotto il dominio spagnolo assume il ruolo di rappresentanza del potere centrale, mentre le mura assumono il ruolo difensivo. Nel 1831 con Francesco I, Re delle Due Sicilie, trasformò il castello in carcere manda con la presenza di celle di detenzione. Il carcere verrà chiuso nel 1969 e rimase in stato di abbandono sino agli anni ’80. Allo stato attuale è stato restaurato avendo la funzione di contenitore culturale e museo di se stesso. 

Torrione di S. Maria



Una delle poche strutture difensive delle antiche mura sopravvissute nel tempo. Sul torriore sono state collocati 2 dei 25 cannoni del XIX secolo provenienti da Gaeta, donati dallo Stato Unitario nel 1868. Difronte al torriore sorge la chiesa di S.Maria della Zaffera, chiamata così perché custodiva un’icona della Madonna con l’abito color Zaffiro. Attualmente l’icona si trova nel Museo Diocesano.

Chiesa di San Salvatore



Chiesa di san Salvatore, la cui costruzione risale al 313 d.C. grazie al contributo dell’imperatore Costantino. La ebbe la funzione di parrocchia dal 1573 al 1921, dopo essere stata abbandonata e più volte saccheggiata.

Chiesa di San Vito



Chiesa del XII secolo , appartenuta al principio alla famiglia Del Lago, e attualmente ancora, di proprietà privata, conserva attualmente una tela raffigurante il Santo.
Largo S.Giovanni - All’interno del largo vi è situata la chiesa di San Giovanni ,1300; e l’Ospedale Gerosolimitano che ci ricordano come Monopoli sia stata un’importante sede dei Cavalieri di Malta

Piazza Palmieri



La piazza considerata più antica della città. Palazzo costruito alla fine del XVIII secolo, in stile tardo barocco. Il palazzo tra il 1960 e il 1990, fu sede dell’istituto Statale d’Arte. Su Piazza Palmieri domina il campanile di SS.Pietro e Paolo, realizzato nel XVIII secolo su un’antica torre d’avvistamento, mentre ‘attuale chiesa di S.Pietro e Paolo è stata costruita nel XVI secolo, dopo quella del 329 d.C. e quella medievale in stile Romanico. Attualmente chiusa per motivi di sicurezza.



Via San Leonardo



In via San Leonardo vi troviamo la Chiesa di San Leonardo e l’ex monastero delle Benedettine.
La chiesa fu edificata nel 1745 dall’ingegnere leccese Mauro Manieri, in stile tardo-barocco. All’interno si trovano una serie di dipinti del XVI e XXVII secolo di scuola veneta e napoletana. L’ex Monastero delle Benedettine, di origine cinquecentesca, fu confiscato dallo stato dopo l’Unità d’Italia, è stato sede di alcune scuole e attualmente non ha destinazione d’uso.

Chiesa di S.Maria del Suffragio



Risalendo via Argento troviamo sulla nostra destra la Chiesa di S.Maria del Sufragio, comunemente chiamata “Purgatorio”; costruita nel 1668 diciotto anni dopo fu gravemente danneggiata dal crollo del campanile della Cattedrale romanica, la chiesa fu completata nel 1716. La chiesa al suo interno è in stile barocco classico, con un forte utilizzo della pietra leccese. Molto interessante il portone in legno, sul quale cono scolpiti in modo simbolico tutti i mestieri dal basso verso l’alto per importanza sociale, la cui differenza è pareggiata alla morte , allegoricamente rappresentata da due scheletri.

Cattedrale Maria Ss. della Madia



La Cattedrale Maria SS. Della Madia, realizzata dal 1742 al 1772, in stile tardo barocca; la chiesa va a sostituire la chiesa romanica del XII secolo, ritenuta inadeguata “al popolo cresciuto”. Costruita da due “maestri muratori ingegneri” di Michele Colangiulli di Acquaviva e Pietro Magarelli di Molfetta. La Cattedrale si sviluppa su 3 navate lunghe 64 m, arricchite di una serie di cappelle, alcune delle quali impreziosite da dipinti , olio su tela, , come ; la “Cappella del Santissimo”, la “Cappella si S. Michele Arcangelo”, o la “Cappella di San Giacomo Campostella”, ed altri ancora.



Di gran lunga interessante è la cappella superiore, datata 1675, si ritiene di scuola veneta. All’interno della cappella sopraelevata troviamo “il trionfo”, ossia l’altare alzato da quattro colonne di marmo verde, su alti piedistalli; che innalza un’ altare sul quale vi è un’icona romanica, modello poi di tante madonne bizantineggianti in Puglia, 


la Madonna della Madia (madonna della zattera), una tela giunta nel porto monopolitano su di una zattera il 16 Dicembre del 1117 e da allora divenuta la protettrice della città.

La Cattedrale è fiancheggiata da un muraglione edificato nel 1786 per tutelare dai venti i fedeli. Difronte alla cattedrale si trova il Palazzo vescovile edificato nel 1609 il cui ingresso principale si trova alle spalle; mentre sulla destra (avendo alle spalle la porta della cattedrale) vi è l’ex Palazzo del Seminario, divenuto ormai l’Archivio Unico Diocesano ed il Museo Diocesano.

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Chiesa Rupestre della Madonna del Soccorso



I villaggi rupestri, generalmente ampliamenti di cavità naturali, storicamente sviluppatisi tra il IX e XVI sec., erano del tipo "a parete", legati alla conformazione geologica di un territorio molto friabile per l’abbondante presenza di tufo calcarenitico. La chiesa rupestre della madonna del soccorso è una delle 24 chiese rupestri presenti sul territorio monopolitano e una delle poche presenti nel centro del paese; internamente la chiesa si divide in due ambienti: il naos destinato ai fedeli e il bema riservato al clero e, sulle pareti, è ancora visibile un affresco rappresentante una “Madonna con un bambino” del XIII secolo purtroppo rovinato dall’umidità dovuta agli affioramenti di acqua salmastra.

Chiesa Amalfitana



Nel 1059, secondo tradizione, alcuni marinai di Amalfi, scampati ad una tempesta, scesero a pregare in una grotta di monacibasiliani presso la scogliera dove erano approdati. Ai monaci manifestarono il proposito di fare nella grotta un santuario e compiere così il voto fatto alla Madonna. Cento anni dopo, quando la presenza di questa colonia ebbe peso maggiore nella città cresciuta, gli amalfitani eressero sul tempietto sotterraneo la basilica romanica, che i restauri in questo secolo hanno riportato alla luce. La facciata rimane quella del settecento, ma l'interno è stato restituito agli archi e alle colonne dell'antica armonia. Attualmente la cripta presenta ancora il fonte battesimale ad immersione.

Torre Civica



La torre civica a pianta poligonale presenta, ingoblata nella parte inferiore, la “colonna dell’infame” dove venivano legati coloro che dovevano essere sottoposti a pubblica umiliazione.

Chiesa di San Domenico



Sulla chiesa rupestre della Madonna del Soccorso troviamo la chiesa di san Domenico risalente al XVI secolo con annesso l’ex convento dei Domenicani; la facciata della chiesa è in stile rinascimentale, dove si raccolgono i temi principali della salvezza: attraverso “la passione” del cristo coronato di spine; la Vergine con in grembo Gesù “l’incarnazione” e in cima al timpano “La resurrezione” attraverso la statua di Gesù; fantastico il rosone a petali.

Monastero di Clausura



Sul sacrato della chiesa di S. Domenico si affaccia il campanile della Chiesa di SS. Giuseppe ed Anna con l’annesso Monastero delle Monacelle fondato il 1616, questo Monastero ospitava 33 Monache di clausura, numero coincidente con gli anni di Cristo. Il Monastero venne chiuso nel 1845 per insufficiente numero di Monache. La chiesa venne sconsacrata negli anni ’50 e da allora versa in stato d’abbandono.